Cheikh Tidiane Gaye - Arcore (Mb)
Cheikh Tidiane Gaye, nato in Senegal, naturalizzato italiano, docente liceale a Milano in Scienze umane e Filosofia, è membro del Pen Club International Lugano nella Svizzera romanda. Fu il primo africano a tradurre Senghor in italiano.
Romanziere, saggista, poeta, attivista per la pace, è autore di diverse opere e alcune sono oggetto di studi universitari. Le sue opere poetiche sono: Il canto del Djali (2007), Ode nascente – Ode naissante, opera bilingue italiano-francese, (2009) Curve alfabetiche, (2011), Rime abbracciate – L’étreinte des rimes, opera bilingue (2012), Il sangue delle parole, (2018), Ma terre mon sang, (2018), Ombra, (2022), Les litanies du cœur, (2023).
Alcune delle sue poesie sono tradotte in inglese, rumeno, tedesco, serbo, arabo, spagnolo e albanese. Ha pubblicato con JacaBook, il romanzo best-seller Prendi quello che vuoi ma lasciami la mia pelle nera con la prefazione dell’ex-sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.
Poeta presente in varie antologie, giurato in diversi premi letterari e fondatore della Kanaga Edizioni, ha ottenuto importanti riconoscimenti letterari in Italia e in Europa.
È presente sulla scena culturale italiana e internazionale attraverso numerosi reading di poesie. Iniziatore e fondatore del Premio Internazionale di Poesia Sulle orme di Léopold Sédar Senghor, del Premio Letterario di Poesia e Narrativa Città di Arcore, è stato eletto membro a pieno titolo in varie accademie.
Nel luglio del 2024 riceve nella sua città natale la nomina Ambasciatore per la pace da Global Prosperity and Peace Initiative Senegal e ad ottobre dall’Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche di Bari (Italia).
Cavaliere delle Arti e delle Lettere della Repubblica francese, è Presidente dell’Accademia Internazionale Léopold Sédar Senghor.